Caro amico, non prendertela. Ma il segnale da lanciare è uno solo: smetti immediatamente di giocare a FC26. Lo so, è difficile, soprattutto dopo aver speso soldi per acquistarlo. Purtroppo però è l’unica forma di autodifesa che ci resta.
Il gioco è saturo di bug. Bug ereditati da versioni precedenti e mai risolti, come la totale impossibilità di salvare moduli di formazione differenti senza che i giocatori finiscano in posizioni indesiderate, con il solito punto esclamativo giallo. Puoi posizionarli correttamente quanto vuoi: al primo riavvio si sballa tutto. Ed è soltanto uno dei tanti problemi che ci si trascina dietro da anni, problemi che si finge di non conoscere.
Potremmo elencare centinaia di altre anomalie, ma non è questo il nodo della questione. Gli errori possono esistere, o possono nascere da patch che ne sistemano altri. Il punto vero è ciò che hai notato tu: la demo o preview offre un gioco quasi privo di scripting manipolativo, o quantomeno con una taratura molto meno invasiva. Deve coinvolgere, deve piacere, deve invogliare all’acquisto. Poi, una volta comprato, la musica cambia. I giocatori più capaci, quelli che hanno investito soldi veri in FUT, iniziano a perdere partite in modo inspiegabile. La fase di intrattenimento diventa frustrazione pura. Rabbia. E quella miscela emotiva ti spinge, senza accorgertene, verso nuovi acquisti per migliorarti.
Eccolo il fulcro del software. Il vero modello di business. Oggi il numero di copie vendute è secondario. Ciò che conta davvero è quanto si spende in microtransazioni. Lì sta il guadagno. Per questo alcune dinamiche non sono errori di gioco ma scelte precise, pianificate, progettate.
E poi arriva la censura arbitraria: se provi a parlare di questi temi, anche in modo costruttivo e con la volontà di fare chiarezza, vieni messo a tacere. Non perché sei volgare o offensivo, ma perché sei scomodo.
Perciò te lo ripeto: o accetti la violenza psicologica che hai comprato oppure smetti di giocarci. Lamentarsi non serve a nulla. Solo smettere ha un peso reale.